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VA10 - Da La Motte-du-Caire a Saint-Geniez

TRACCIA GPS

TRACCIA GPS

  • Partenza: La Motte-du-Caire
  • Arrivo: Saint-Geniez
  • Lunghezza: 18,9 km
  • Difficoltà a piedi: Media
  • Segnaletica:

    GR653D

La Motte-du-Caire: il coro della chiesa parrocchiale di Sainte-Madeleine è ornato da una “Deposizione dalla Croce” risalente al XVII secolo; nei pressi del paese è molto attivo un club di volo a vela in cui gli alianti vengono lanciati con un argano; mercato locale il giovedì mattina.

Lasciare La Motte-du-Caire da Route de Sisteron, poi, ai Quatre-Chemins, girare a destra sulla D 104 verso Melve. In una curva a destra lungo una pista. Attraversare quindi il bosco demaniale di Grand Vallon lungo una pista e dopo aver attraversato la gola di Saint-Georges, un sentiero piuttosto ripido che raggiunge la D 104. Svoltare a sinistra in corrispondenza degli incroci, verso la Bréjonnière.

Lasciare la pista dopo i Blancs per prendere il sentiero che scende sulla destra. Proseguire attraverso il bosco e costeggiare i campi, fino alla destra della Bréjonnière. Proseguire dritto lungo un sentiero, e poi su una pista. Salire di fronte lungo i tornanti del sentiero, attraverso il bosco, per arrivare al passaggio dell’Homme Mort (920 m).

Scendere lungo il pendio roccioso e seguire la pista a destra (questo percorso consente, nei pressi del sottopasso di una linea ad altissima tensione di ammirare, proprio di fronte, una bella vista del Ventoux e a sinistra sul segnale di Lure). Rimanere sulla pista, trascurando un’altra pista sulla sinistra, e un ripido pendio sulla destra. Dopo aver attraversato una barriera dell’ONF proseguire fino alla fattoria Borelly. Prendere una pista parzialmente asfaltata sulla sinistra. Mantenere la direzione passando a sud della frazione di Clans, poi imboccare una sterrata a tornanti in discesa.

Al quarto tornante sulla destra, imboccare un sentiero sulla sinistra che con tornanti stretti scende fino alla D 951, in località Montée du Chapelet. Imboccare la strada a sinistra, poi girare a destra sulla 504 D che conduce a Nibles.

Nel paese, la chiesa di Notre-Dame-de-Bethléem risalente al 1717 ha una magnifica pala d’altare in noce scolpito e un dipinto della Sacra Famiglia, entrambi risalenti alla fine del XVII secolo. Nel paese, imboccare la strada tra la fontana e il municipio. Al primo incrocio, proseguire dritto attraversando il torrente des Aiguillons. Il sentiero conduce alla D 454: seguirla sulla sinistra per salire a Châteaufort.

Châteaufort: la Chiesa di Saint-Laurent fu dedicata a San Giacomo nel 1602.

Attraversare il paese, scendere lungo un sentiero e attraversare un ruscello. Dopo una salita, ripida in un primo momento, attraversare un altro burrone. Proseguire a sinistra dopo il rudere Boyer, poi raggiungere uno spazio spoglio e imboccare il sentiero sulla sinistra. Raggiungere una piccola radura. Di fronte: la falesia di Gourras e il colle di Saint-Geniez. Dietro: le rocce di Hongrie.

Proseguire la salita, rimanendo in cresta fino a un piccolo sperone di roccia (fare attenzione).
Superare lo sperone sulla destra, ancora in cresta (fare sempre attenzione). Proseguire a destra su una larga pista per 200 metri, poi lungo un sentiero a tornanti, salire al Col de Saint-Geniez (1.167 m).

Scendere alle marne di fronte, rocce sedimentarie: sedimenti marini dell’era mesozoica, fango argilloso e calcare, si sono molto lentamente trasformati in roccia, per raggiungere la strada reale che collegava Châteaufort à Authon. Raggiungere Saint-Geniez.

È possibile raggiungere la Pietra con iscrizioni imboccando la D 3 verso destra in 1 h (4 km). Dardano, ex prefetto della Gallia fondò (412-413) la comunità cristiana di Theopolis, “Città di Dio”. Una grande pietra incisa lo ricorda.

Scendere sulla destra verso Pré du Bachas.

È possibile raggiungere la cappella e la rocca di Dromont, a 2,5 km (40 min), imboccando il PR verso sinistra (segnalato in giallo) parallelo alla D 3. Ci sono ancora i resti di fortificazioni e una cappella dedicata a San Genesio. Una bella cripta romancia. I capitelli sono notevoli, in particolare due teste di ariete e una corona con intreccio vegetale.

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