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VA12 - Da Sisteron a Champarlau

TRACCIA GPS

TRACCIA GPS

  • Partenza: Sisteron
  • Arrivo: Champarlau
  • Lunghezza: 13,1 km
  • Difficoltà a piedi: Media
  • Segnaletica:

    GR653D

Lasciare Place de la République da Avenue des Arcades. Prendere le scale sulla destra, poi a sinistra un sentiero ai piedi di un pendio boscoso. Imboccare Montée des Oliviers sulla destra. Rimanere su questa strada, percorrere un’altra scala per raggiungere Avenue du Jabron, imboccarla sulla sinistra rimanendo sul marciapiede pedonale e raggiungere la rotonda al pianoro del Thor.

Svoltare a sinistra su Avenue de Saint-Domnin; raggiungere il campo di calcio e girarvi attorno lungo Rue de la Vigne, proseguire lungo Chemin de la Combe Arieu, poi proseguire sulla destra per raggiungere la cappella.

Saint-Domnin è il santo patrono della città di Sisteron. Nacque nell’anno 240 a Tebe, in Egitto, da una famiglia romana di primo piano. Giunto a Roma da Vercelli in Piemonte, attraversò il Monte Genèvre per raggiungere Embrun. Evangelizzò la regione di Digne. È venerato fin dal X secolo e la sua festa si celebra il 9 ottobre. Un quadro della Vergine dalla proveniente dalla cappella di “Signavous” – in provenzale “fate il segno della croce” – distrutta nel 1960 per ragioni di pianificazione, si trova ora nella cappella di Saint-Domnin.

Superata la cappella girare a destra su un sentiero che segue il Montgervis fino alla D 946. Attraversare la strada e attraversare il ponte del Gournias sul Jabron.

Proseguire lungo la strada che conduce alla vecchia cartiera del Sablon. Di fronte alla Loubière subito dopo un canale sotterraneo, imboccare il sentiero a sinistra. Piuttosto ripido, segue un burrone, e dopo un passaggio tra le rocce, esce su una pista. Tagliarla e proseguire nella valle. Il sentiero attraversa un ruscello, un altro passaggio nella roccia e termina con un ripido tratto terroso per raggiungere una pista.

Attraversando il bosco di Chapage, notare le tracce di vecchie carbonaie in cui gli abitanti dell’Alvernia prima e i piemontesi poi producevano il carbone. Il legno, tagliato e trasportato, veniva accatastato attorno ad un camino centrale. Il tutto veniva coperto da una “pelle” formata di terra e foglie. Aperture alla base permettevano di attizzare il fuoco. Il legno veniva “stufato” per quindici giorni. Seguiva la separazione del carbone e l’insaccamento. “Su tutte le cime della montagna saliva il fumo azzurro del carbone. Ondeggiava, esitante, cercando il sostegno del vento.”- Pierre Magnan

Continuare a salire lungo un sentiero sulla destra. Raggiunta la pista girare a sinistra e raggiungere una una nuova pista localmente allargata. Il sentiero sulla destra, a tratti ripido, raggiunge la cresta di Chapage (990 m). Girare a sinistra e raggiungere il passo di Peipin (1.030 m).

Iniziare la discesa da un sentiero attraverso il bosco sulla sinistra. Proseguire su una pista prendendo una scorciatoia verso sinistra poi la seconda a destra (seguire le indicazioni agli incroci). Poco dopo, notare una grande lastra inclinata la cui superficie è segnata da tracce fossili: vermi marini scavarono, 125 milioni di anni gallerie al confine tra acqua e sedimenti. La discesa si conclude con una strada che porta alla D 951; attraversarla e proseguire fino al municipio di Peipin. Per Champarlau imboccare la strada sulla sinistra, poi la D 703 sulla destra.

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