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Dalla Global March to Gaza alla Local March for Gaza

Dalla Global March to Gaza alla Local March for Gaza

Lo scrittore Paolo Naldini racconta le sue due marce per la pace: quella verso il valico di Rafah, purtroppo impedita dalle autorità egiziane, e quella lungo il Cammino di Oropa

C’era una volta uno scrittore che raccontò la storia di un uomo, un maestro di scuola, che partì alla volta di Gerusalemme per protestare contro lo sterminio di Gaza da parte dell’esercito israeliano. 

La storia raccontava che mentre il protagonista attraversava Paesi e frontiere verso Gerusalemme, si univa a lui una varia umanità che condivideva il suo bisogno di esprimere in modo manifesto il proprio sentimento di fronte all’orrore di quel genocidio: così, quel cammino solitario diventò spontaneamente una marcia collettiva. 

Un anno dopo che questo romanzo fu scritto, la marcia per Gaza divenne una realtà: migliaia di persone partirono alla volta del Cairo intenzionate a raggiungere Gaza, al valico di Rafah, passando dal Sinai.

Come poteva lo scrittore esimersi dal partecipare a quella marcia che veniva a raggiungere i suoi sogni?

È così che mi sono trovato il 12 giugno di quest’anno al Cairo, insieme ad altre quattromila persone mosse da sentimenti simili ai miei, se non proprio dagli stessi. Al Cairo ho vissuto un’esperienza straordinaria di condivisione ed esaltazione, ma anche una profonda delusione perché la marcia prevista attraverso il Sinai verso Rafa non è stata alla fine autorizzata dal governo egiziano. 

Siamo così rientrati ognuno nel proprio Paese, qualcuno con qualche livido per le botte della polizia egiziana che in alcuni casi ha voluto punire l’ardire di questa gente che ha pensato di poter esprimere pietà e compassione scendendo in strada insieme ad altri. 

Anche in Italia un’azione apparentemente innocente e anzi meritoria come questa rischia di essere repressa dalla polizia e dal governo con l’approvazione del cosiddetto Decreto Sicurezza, non si tratta soltanto di un problema in Paesi dal regime autoritario e repressivo come quello egiziano.

Sulla strada del ritorno ho proposto ai miei amici della delegazione italiana della Global March to Gaza di pensare ad una marcia a staffetta locale che si demoltiplicasse in mille città del mondo. Il mio motto è stato: fermata una marcia, se ne fa un’altra!

La prima comunità a cui ho potuto proporre questa idea è stata quella della mia città, Biella, e il suo territorio provinciale che noi chiamiamo l’Arcipelago, perché gli oltre 70 Comuni che ne fanno parte sono uniti in un distretto industriale ancora produttivo e ricco di boschi, pascoli, risaie e malghe, e corsi d’acqua, insomma dalla natura. 

Ho condiviso con gli amici del Cammino di Oropa, con Nazarena Lanza, con Alberto Conte, con Ettore Macchieraldo, con Andrea Trivero, con Sara Massarotto, questa idea, e l’abbiamo realizzata attraverso l’incredibile, spontanea, potente partecipazione e adesione di centinaia di persone entusiaste. 

Abbiamo così vissuto la possibilità di esprimere i nostri sentimenti insieme, abbiamo camminato per quattro giorni, e due cose mi hanno riempito il cuore, mentre pensavo alle stragi del pane a Rafah e al genocidio: la bellezza di questa terra sotto il cielo e l’accoglienza della gente quando arrivavamo in un paese, dove il Sindaco e una delegazione di cittadini ci aspettava, a volte con la banda municipale, un piccolo convivio, un discorso ufficiale, una dichiarazione di umanità… è stata una incredibile performance che ha portato i propri esiti a Milano depositando la petizione alla Prefettura firmata da più di 500 persone!

 

Allora, io vorrei invitare voi che ci leggete, e magari siete in un’altra città del nostro Paese, a organizzare anche voi una Marcia Locale Per Gaza: vi invito a prendere e raccogliere la staffetta di questa marcia che abbiamo fatto nel Biellese lungo il Cammino di Oropa e di collegarvi così con noi e con la Global March to Gaza del Cairo, quella che anche se non è stata effettivamente compiuta, esiste nell’immaginario e nel cuore di milioni di persone che come noi non possono accettare questo sterminio.

Contattateci, uniamoci per questo momento storico di reazione all’orrore che vogliamo dismettere dalla nostra natura di umani.

Vuoi organizzare anche tu una “Local March for Gaza”?

Visita il sito ufficiale della Local March for Gaza

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