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I cammini italiani crescono: +29% nel 2024

I cammini italiani crescono: +29% nel 2024

Il dossier presentato da Terre di Mezzo il 14 Marzo nell’ambito della fiera Fa’ la Cosa Giusta conferma la crescita del numero dei viandanti e l’impatto positivo dei cammini sullo sviluppo sostenibile delle aree interne.

Nella giornata di apertura, Terre di mezzo Editore ha presentato l’ottava edizione del dossier “Italia, Paese di Cammini”, offrendo una panoramica dettagliata sullo stato dei cammini italiani nel 2024. Questo rapporto, basato sulla combinazione di un rilievo effettuato presso gli organismi di gestione di 160 cammini italiani e la somministrazione di 4.622 questionari (di cui Appennino Slow e WALK+ hanno contribuito con 1.327 risposte, raccolte presso i camminatori che percorrono la Via degli Dei; la community di Cammini d’Italia, con 891 risposte e AEVF – Associazione Europea delle Vie Francigene ha raccolto 200 risposte), rappresenta una delle più ampie raccolte di dati sul fenomeno del turismo lento nel nostro paese e, in assenza di un sistema istituzionale di monitoraggio dei dati del turismo outdoor, costituisce da anni un punto di riferimento per comprendere meglio il fenomeno dei cammini italiani e la sua evoluzione nel tempo.

Crescita dei pernottamenti e dei camminatori

Per poter valutare le presenze di camminatori sui cammini, esistono oggi due strumenti:

  • il numero di credenziali rilasciate dalle associazioni che gestiscono i percorsi
  • il monitoraggio dei passaggi in alcuni punti di controllo (le cosiddette stationes peregrinorum), predisposte soprattutto sugli itinerari più strutturati.

E’ dunque a partire da questi dati e dal rilevamento del numero medio di giorni trascorsi in cammino dagli intervistati, che si può stimare che nel 2024, i pernottamenti lungo i cammini italiani hanno raggiunto quota 1.435.000, segnando un incremento del 6% rispetto al 2023, quando erano stati 1.350.000. Inoltre, sono stati registrati 122.000 camminatori italiani “certificati” attraverso le Credenziali. Considerando che il 26% dei viaggiatori non ritira la Credenziale e che 23 cammini su 122 non la rilasciano, si stima che il numero totale dei camminatori nel 2024 sia stato di almeno 191.465, con un aumento del 29% rispetto all’anno precedente, che aveva già visto una crescita del 24,4% .​

Durata media e spesa giornaliera

La durata media dei cammini si è attestata a 7,5 giorni, in leggero calo rispetto agli 8 giorni del 2023. La spesa media giornaliera è stata di 43 euro, con una leggera diminuzione rispetto ai 44 euro dell’anno precedente.​

© Terre di Mezzo editore

Provenienza e fasce d’età dei camminatori

Il 94% dei camminatori proviene dall’Italia, mentre il restante 6% è rappresentato da stranieri, principalmente da Germania, Francia e Stati Uniti. Questo dato non riflette la propensione degli appassionati stranieri di vacanze a piedi rispetto al nostro Paese, quanto piuttosto la scarsa attenzione al pubblico straniero da parte degli organizzatori dei cammini e le difficoltà a reperire le necessarie informazioni in lingue diverse dalla nostra.

La fascia d’età più rappresentata è quella tra i 56 e i 70 anni (35%), seguita dai 41-55 anni (33%) e dai 26-40 anni (22%). È interessante notare come i dati di quest’anno mostrino una sostanziale riduzione del divario tra le fasce d’età rappresentate rispetto al 2023. Ciò si spiega anche con la collaborazione messa in campo fra Terre di Mezzo, la community di Cammini d’Italia, Appennino Slow e Walk+, che sono stati in grado di fornire dati più specificamente orientati al pubblico giovane.​

Motivazioni e tipologia di cammino

Le principali motivazioni che spingono le persone a intraprendere un cammino sono la ricerca di spiritualità (28%), il desiderio di contatto con la natura (25%) e la volontà di vivere un’esperienza personale intensa (20%). Il 26% sceglie di camminare in solitaria, il 39% in coppia e il resto in gruppi più numerosi.

I cammini più frequentati

Tra i percorsi più battuti nel 2024 spiccano la Via Francigena, il Cammino di San Francesco e il Cammino di San Benedetto. Questi itinerari non solo offrono paesaggi suggestivi, ma rappresentano anche un viaggio nella storia e nella cultura italiana.

Impatto economico e sostenibilità

Il turismo dei cammini ha generato un indotto economico significativo per i territori attraversati, contribuendo allo sviluppo delle economie locali, soprattutto in aree rurali e meno conosciute. Inoltre, la crescente attenzione alla sostenibilità ambientale ha portato a una maggiore consapevolezza sull’importanza di preservare i territori e le tradizioni locali. Se i dati relativi ai pernottamenti effettuati sono credibili, si può stimare un indotto di poco meno di 62 milioni di euro, che ha riguardato alcuni dei territori più a rischio di spopolamento e più raramente interessati dai flussi turistici tradizionali. E’ quindi evidente che il beneficio apportato dal movimento dei cammini non è solo numerico, ma assume tanto più valore se si considera il contesto socio-economico su cui va ad agire, poiché – lo ricordo – la maggior parte del denaro speso dai camminatori resta sempre sul territorio.

© Terre di Mezzo editore

 

Focus sui giovani camminatori

Un dato particolarmente interessante emerso dal dossier di Terre di Mezzo riguarda il crescente interesse dei giovani per i cammini. L’identikit del giovane camminatore mostra che, sebbene la maggioranza si consideri un camminatore occasionale (46% degli under 35 e 54% degli under 25), per molti di loro questa esperienza rappresenta il primo approccio al turismo lento. Infatti, il 34% degli under 35 e il 46% degli under 25 ha intrapreso il suo primo cammino proprio nel 2024, e la grande maggioranza ha deciso di percorrerlo nella sua interezza (83% under 35 e 89% under 25), segno di un forte coinvolgimento. Le motivazioni principali che spingono i giovani a camminare riflettono una duplice esigenza: da un lato, il desiderio di stare nella natura, indicato dal 97% degli intervistati, dall’altro la dimensione di scoperta e sfida personale, con il 90% degli under 30 che si mette in cammino per curiosità e l’83% che lo vede come un modo per superare i propri limiti. Il cammino è anche un’esperienza condivisa: il 50% degli under 30 dichiara di averlo intrapreso con amici.

Un aspetto chiave per comprendere questa fascia di camminatori è il modo in cui scoprono i percorsi. Il passaparola rimane il principale canale di diffusione (53% under 25, 48% under 30), ma i social media hanno un peso significativo, soprattutto tra i più giovani (31% degli under 25 ha conosciuto il cammino attraverso queste piattaforme). Anche i contenuti digitali, come siti web e podcast, iniziano a giocare un ruolo più rilevante.

La struttura organizzata del viaggio emerge chiaramente: l’86% dei giovani parte con la Credenziale, e ben l’80% degli under 25 ha ritirato il Testimonium a fine percorso, segno di una ricerca di riconoscimento e appartenenza a una comunità di camminatori. Questi dati confermano che il cammino è sempre più percepito dalle nuove generazioni non solo come un’esperienza di viaggio, ma come un percorso di crescita personale e di connessione con la natura, un fenomeno che offre prospettive di sviluppo interessanti per la promozione dei cammini in Italia.

Conclusioni

Il dossier di Terre di mezzo Editore evidenzia come il fenomeno dei cammini in Italia continui a crescere significativamente, sia in termini di partecipazione che di impatto economico e culturale. Questo trend positivo sottolinea l’importanza di investire nella valorizzazione e nella promozione dei percorsi, garantendo al contempo la tutela dell’ambiente e delle comunità locali.​

In conclusione, l’Italia si conferma un paese di cammini, offrendo a viaggiatori di tutte le età l’opportunità di scoprire il territorio in modo lento e consapevole, vivendo esperienze uniche che arricchiscono sia il corpo che lo spirito.

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