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Il Potere Trasformativo del Cammino: Intervista ad Alberto Conte

Il Potere Trasformativo del Cammino: Intervista ad Alberto Conte

Il cammino a piedi non è solo un modo di viaggiare, ma un’esperienza trasformativa che cambia la vita di chi lo intraprende e lascia un segno profondo nei territori attraversati. Ne abbiamo parlato con Alberto Conte, uno dei massimi esperti di cammini in Italia, che ha fatto della sua passione un lavoro, contribuendo allo sviluppo e alla valorizzazione di itinerari iconici come la Via Francigena e il Cammino di Oropa.

Dall’incontro con la Via Francigena alla Casa del Movimento Lento

Il percorso di Alberto verso il mondo dei cammini non è stato lineare, tanto che il logo che ha scelto per la sua attività è un labirinto – antica metafora che indica il pellegrinaggio e anche i meandri del corso della vita. La sua passione iniziale era la mountain bike, ma alla fine degli anni ’90 scoprì il Cammino di Santiago e, poco dopo, la Via Francigena. “Mi sono messo in testa che mi sarebbe piaciuto contribuire allo sviluppo di questa via di pellegrinaggio e alla diffusione di un modo più lento di viaggiare anche nel nostro Paese”, racconta. La sua idea iniziale era aprire un ostello, che fosse luogo di sosta, di incontro e di cultura, ma la vita lo ha portato a diventare un professionista della progettazione e della consulenza nel settore.

Nel 2017, dopo dieci anni di lavoro sui cammini, ha coronato il suo sogno trasferendosi a Roppolo, lungo la Via Francigena, e aprendo la Casa del Movimento Lento, che oggi è un punto di riferimento per i pellegrini e e i cicloturisti che percorrono la Via Francigena e il Cammino di Oropa. Questo progetto rappresenta un punto di arrivo e una nuova partenza: un luogo di accoglienza e di condivisione dell’esperienza del cammino.

Dal 1° marzo 2023 nuova gestione per la Casa del Movimento Lento

Il Cammino di Oropa e la rinascita del Biellese

Negli anni, Alberto ha lavorato alla strutturazione di molti percorsi, ma quello a cui è più legato è il Cammino di Oropa, nato inizialmente nel 2012 ma effettivamente operativo dal 2018. “Volevo creare un percorso breve, accessibile a tutti, che potesse rappresentare un ‘battesimo del cammino’ togliendo ogni alibi a tutti coloro che avrebbero voluto partire ma si sentivano intimiditi dalla lontananza di Santiago o dalla lunghezza della Via Francigena”, spiega. Oggi, quasi la metà delle persone che percorrono il Cammino di Oropa sono alla loro prima esperienza.

L’impatto sul territorio è stato notevole. Mi piace prendere come esempio il piccolo borgo di Torrazzo, con meno di 200 abitanti e un’età media molto alta. Quando abbiamo lanciato il Cammino di Oropa nel 2019 c’era solo un piccolo campeggio, nel giro di cinque anni ha visto un aumento significativo del turismo: sono stati aperti quattro B&B, la bocciofila ha ottenuto la licenza per un ristorante, e il minimarket del paese, chiuso da anni, ha riaperto. “Non solo economia, ma anche socialità: gli anziani del paese si siedono fuori per chiacchierare con i pellegrini, creando un senso di comunità nuovo, alimentato dalla consapevolezza della bellezza del proprio territorio”, racconta Alberto.

Ma il lavoro sul Cammino di Oropa non si è fermato a questi primi risultati. Attraverso una serie di collaborazioni strategiche, tra cui il Santuario di Oropa, Fondazione Biellezza e Fondazione Compagnia di San Paolo, il progetto ha assunto una dimensione di area vasta. Grazie a finanziamenti mirati provenienti da fonti private, si è potuto ampliare l’offerta turistica e consolidare il percorso come una delle principali destinazioni outdoor del Piemonte, e oggi il Cammino mira a diventare l’elemento trainante di una più articolata offerta outdoor che valorizzi l’intero territorio del biellese e del canavese.

Uno degli esempi più emblematici del cambiamento portato dal Cammino di Oropa è l’evoluzione delle infrastrutture ricettive. In molti comuni lungo il percorso, strutture che erano in stato di abbandono sono state recuperate e trasformate in punti di accoglienza per i pellegrini. La rete di accoglienza è stata potenziata con nuove strutture gestite localmente, garantendo un impatto economico concreto e nuovi posti di lavoro per le comunità locali.

Oltre all’accoglienza, il lavoro di Alberto Conte e del suo team ha riguardato anche la promozione del cammino come strumento di valorizzazione culturale e sociale. “Abbiamo lanciato iniziative che coinvolgono attivamente le comunità locali, organizzando eventi, incontri e momenti di formazione per gli operatori del territorio”, spiega Conte. In questo modo, il Cammino di Oropa non è solo un itinerario, ma un volano per il turismo sostenibile e per la rigenerazione territoriale.

Le sfide future per i cammini italiani: la gestione e la sostenibilità nel tempo

Ma il mondo dei cammini ha ancora molte sfide da affrontare. “La principale è l’individuazione di modelli di gestione efficaci e sostenibili: un cammino non può funzionare senza una rete ben strutturata tra enti locali, associazioni e operatori privati”, sottolinea Alberto. Molti cammini nascono grazie a finanziamenti pubblici, ma senza una gestione sostenibile rischiano di perdere valore nel tempo.

Un’altra sfida è trasformare i cammini in vere destinazioni outdoor, capaci di coinvolgere non solo i pellegrini, ma anche cicloturisti e amanti della natura. “Stiamo lavorando al rilancio della Ciclovia Francigena, che grazie alle e-bike può diventare un’esperienza accessibile a un pubblico più ampio”, anticipa.

Verso un futuro di cammini connessi

Uno dei progetti più innovativi che Movimento Lento ha lanciato quest’anno è la SlowCard, un sistema di prenotazione che permette ai pellegrini del Cammino di Oropa di organizzare il proprio viaggio in modo più semplice e agli operatori di gestire meglio l’accoglienza. “Vogliamo esportare questo modello su altri percorsi, per creare una rete di itinierari che permettano di valorizzare e sostenere economicamente chi lavora nel settore e gli organi di gestione dei cammini.”

In un panorama in continua evoluzione, il lavoro di Alberto Conte dimostra che il cammino è molto più di un sentiero da percorrere: è un’opportunità per rigenerare territori, creare comunità e trasformare la vista chi lo intraprende. E tu, sei pronto a metterti in cammino?

Vuoi promuovere il tuo territorio in chiave slow?

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