12 GAL in Campania stanno passando dalla mappatura alla strategia, per trasformare itinerari locali in esperienze strutturate, con regole condivise, attori coordinati e visione di lungo periodo.
Nessun territorio diventa meta turistica per caso. Serve qualcuno che tracci, certo, ma serve anche qualcuno che tenga insieme i pezzi: operatori, servizi, promozione, manutenzione.
12 GAL campani impegnati nel progetto di cooperazione interterritoriale “CAM-SENT – Cammini e sentieri d’Europa tra storia e spiritualità, turismo e cultura”, lo hanno capito bene. Dopo una prima fase dedicata alla mappatura tecnica degli itinerari, hanno scelto di lavorare su una vera sfida: la costruzione della governance.
Il progetto è finanziato nell’ambito della Misura 19 del PSR Campania 2014–2020, e in particolare della tipologia d’intervento 19.3.1 “Cooperazione”. Il GAL Alto Tammaro “Terre dei Tratturi” S.c.a r.l. è responsabile dell’attuazione e coordina una rete di 12 GAL della Regione Campania, ciascuno impegnato nella valorizzazione di un proprio itinerario a piedi o in bicicletta.
Durante una prima fase operativa del progetto, ItinerAria ha provveduto a mappare e documentare tecnicamente un itinerario di riferimento per ognuno dei 12 territori interessati, raccogliendo dati sulla percorribilità, la segnaletica, i punti di interesse e i servizi turistici presenti lungo il percorso. Questo lavoro ha consentito di ottenere una fotografia dettagliata della rete di cammini e ciclovie potenzialmente attivabili nei territori coinvolti.
Ma mappare non basta. Per trasformare un tracciato in una vera destinazione turistica, serve molto di più. Ed è qui che entra in gioco la seconda fase del progetto, che è stata affidata agli esperti di BL.Outdoor.
L’approccio di BL.Outdoor
B.L. Outdoor ha affrontato il lavoro di analisi e supporto alla governance con un approccio operativo e realistico, partendo da un principio semplice: ogni territorio è diverso e merita una strategia adatta al proprio contesto.
Il primo passo è stato quello dell’ascolto diretto dei GAL: incontri online, partecipazione a workshop e convegni per raccogliere informazioni aggiornate e di prima mano. L’obiettivo era ricostruire la situazione reale: chi sta già lavorando sul territorio? Quali associazioni, enti, imprese o gruppi informali potrebbero essere coinvolti nella gestione dell’itinerario? Quali relazioni istituzionali o progettuali sono già attive? Quali criticità rendono difficile oggi parlare di un sistema di gestione?
Questa fase ha permesso di riconoscere i punti di forza già presenti, gli attori e le proposte già vincenti e, al tempo stesso, analizzare le lacune: dalla mancanza di soggetti coordinatori alla frammentazione delle energie, dalla debolezza del marketing territoriale alla difficoltà di dialogo tra pubblico e privato.
Guardare fuori, per capire dove andare
Una volta completata l’analisi interna, è stato necessario offrire ai GAL un orizzonte di riferimento. A questo scopo, BL.Outdoor ha selezionato e analizzato modelli di governance già attivi in Italia e all’estero, proponendo esempi concreti di itinerari ben gestiti, promossi in modo efficace, capaci di attrarre camminatori e ciclisti.
Non si trattava di “copiare” soluzioni esistenti, ma di offrire modelli comparabili, da cui trarre ispirazione per costruire una governance coerente con il proprio contesto territoriale. Ogni esempio è stato scelto per la sua funzionalità, sostenibilità e replicabilità.
Una relazione per ogni territorio
A ciascun GAL è stata consegnata una relazione tecnica personalizzata, strutturata come strumento operativo per orientare le scelte future. Ogni documento comprende:
- l’analisi del mercato turistico di riferimento e del posizionamento del cammino o della ciclovia;
- la descrizione delle risorse già attive (istituzioni, operatori, eventi, reti locali);
- l’identificazione dei modelli di governance potenzialmente più adatti;
- una selezione ragionata di buone pratiche e riferimenti concreti.
Ogni relazione è stata costruita insieme al territorio, per rispondere a esigenze reali e per valorizzare le specificità locali, evitando soluzioni calate dall’alto o standardizzate.
Verso una governance efficace (e possibile)
La parte conclusiva di ogni relazione propone un modello gestionale a cui tendere, accompagnato da una roadmap: una serie di azioni concrete e progressive, costruite sulla base delle capacità attuali del territorio e degli obiettivi raggiungibili nel breve e medio periodo.
Il percorso prevede tappe precise: coinvolgere gli operatori, attivare una cabina di regia, definire ruoli e responsabilità, valutare la nascita di un soggetto di coordinamento, rafforzare la promozione e la qualità dei servizi. Parallelamente, è stato avviato anche un lavoro di ricognizione di reti di operatori attivi, federazioni di settore e grandi itinerari riconosciuti a livello nazionale e internazionale, per identificare possibili partnership e collaborazioni capaci di rafforzare la visibilità e la sostenibilità dei singoli cammini e ciclovie.
Governare un cammino non è un esercizio astratto. È una sfida concreta, fatta di incontri, decisioni, strumenti e obiettivi condivisi. Il lavoro svolto dai GAL Campani del progetto CAM-SENT dimostra che, anche in territori complessi e variegati, una strategia condivisa è possibile.
Ora che le mappe ci sono, è il momento di usarle per scegliere la direzione giusta.
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