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In cammino nel clima che cambia

In cammino nel clima che cambia

Acqua di maggio, acqua di fango, dice il proverbio. E mai è stato più indicato. Da un paio d’anni chi cammina in primavera deve prepararsi ad affrontare un meteo sempre più instabile, legato soprattutto ai cambiamenti climatici. Vediamo insieme quali accorgimenti adottare per non farsi cogliere impreparati e godersi il proprio Cammino.

Nelle scorse settimane – come molte Guide – mi sono trovata spesso in cammino zaino in spalla in luoghi isolati nelle montagne dei nostri Appennini e mi sono resa conto che, per il secondo anno di fila, è sempre più complesso rispondere alla classica domanda che fanno i camminatori prima di organizzare il prossimo cammino: “Qual è il periodo migliore per partire?

Fino a non molti anni fa, avrei risposto che fine aprile-inizio maggio è un periodo bellissimo per buona parte dei cammini europei, perché è il momento delle fioriture più belle e colorate. Eppure, nelle scorse settimane, accanto a orchidee bellissime, ho avuto anche un sacco di rane e lumache che hanno trovato riparo nella cover impermeabile del mio zaino e nel colletto dei miei scarponi.

Il meteo instabile in Italia nel mese di maggio 2024 è stato principalmente dovuto a una serie di sistemi meteorologici particolarmente intensi. Un sistema meteorologico significativo, posizionato sopra il Mediterraneo, ha portato forti piogge, venti intensi e temporali in molte parti del paese. Questo fenomeno ha causato inondazioni e frane, particolarmente nelle regioni del nord-est come l’Emilia-Romagna, dove si sono registrate anche evacuazioni e interruzioni dei servizi. Altri fattori hanno contribuito all’instabilità atmosferica, come la presenza di un’area di bassa pressione estesa sull’Europa centrale e occidentale, bloccata ad est da un anticiclone russo-scandinavo. Inoltre, l’influenza di condizioni meteorologiche avverse previste per tutto il mese ha ulteriormente aggravato la situazione, estendendo l’impatto a più regioni con allerte meteo di vari livelli di gravità, che hanno causato importanti disagi a chi si trovava in cammino e non era preparato ad affrontare forti piogge e il disagio che esse portano con sè.

In cammino nel clima che cambia

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Cosa fare allora quando il meteo si mette male, per poter continuare il proprio cammino in tranquillità? È importante adottare alcuni accorgimenti:

  1. Verifica le previsioni meteorologiche: Prima di partire, controlla ogni giorno le previsioni del tempo per la zona specifica in cui intendi camminare. Durante la primavera, il tempo può cambiare rapidamente, quindi è utile avere informazioni aggiornate. Non usare mai solo una app e, quando disponibili, affidati a fonti ufficiali (Meteo Aeronautica oppure ARPAT locale) e stai sempre attento alla diramazione di allerte meteo – soprattutto arancioni e rosse.
  2. Equipaggiamento adeguato: Assicurati di avere un abbigliamento adatto alle variazioni climatiche. Indossa strati di vestiti che puoi aggiungere o rimuovere facilmente, uno strato impermeabile (guscio o mantella) e – soprattutto – scarpe da trekking robuste e con una suola aderente. Non bagnarsi permette di mantenere uno stato di comfort e in generale ti aiuterà a non perdere la concentrazione e la calma. Se le scarpe sono di scarsa qualità, invece, potrebbero metterti in pericolo su terreni scoscesi e impervi – specialmente se non hai adeguatamente studiato il percorso da effettuare.
  3. Pianifica il percorso: Scegli percorsi ben segnalati e prendi sempre contatto con chi ti ospiterà a fine giornata, informando sul tuo itinerario e sui tempi previsti di arrivo. Considera percorsi alternativi in caso di maltempo improvviso. Cerca informazioni sulla copertura telefonica e sulla presenza di centri abitati lungo il percorso. Se sei all’estero, cerca i numeri di emergenza, mentre in Italia ricorda che il numero unico di emergenza è il 112.
  4. Porta con te un kit di emergenza: Includi nel tuo zaino articoli essenziali come acqua (lo so: pesa, ma è fondamentale!), cibo, una torcia, un kit di primo soccorso, una coperta termica e un fischietto. È utile anche avere una mappa fisica e una bussola, oltre al GPS del telefono e in generale saperle leggere.
  5. Mantieni la carica del telefono: Assicurati che il tuo telefono sia completamente carico e considera di portare una batteria esterna. Le app di mappatura possono essere utili, ma consumano rapidamente la batteria.
  6. Evita i sentieri esposti: In caso di previsioni di temporali, evita cammini in aree esposte, come cime di montagne o grandi radure, dove il rischio di fulmini aumenta. Le associazioni che hanno strutturato i cammini sono il punto di riferimento migliore a cui rivolgerti per chiedere informazioni su percorsi alternativi o, se non hai tempo, sulla possibilità di saltare una tappa con i mezzi pubblici.
  7. Inizia presto: Partire presto ti consente di sfruttare le ore di luce e di avere tempo sufficiente per tornare o cercare riparo in caso di maltempo improvviso
  8. Rimani flessibile: Sii pronto a cambiare i tuoi piani o a invertire il cammino se le condizioni meteo si deteriorano. Non fare l’eroe o l’eroina. Mai!
  9. No panic: Se non ti senti tranquilla o tranquillo o se le allerte sono gravi, cerca un piano alternativo o fermati un giorno per lasciar passare il temporale, ma se devi affrontare una normale giornata di pioggia, non ti dimenticare che, come dicono i camminatori del Nord Europa, non siamo fatti di zucchero: camminare nella natura sotto una pioggia leggera può essere un’esperienza rigenerante, se riusciamo a rilassarci e a ricordare che l’acqua rigenera tutti gli esseri viventi.

Pillola di sostenibilità

Sii sempre prudente quando affronti un cammino: le condizioni meteorologiche possono mutare rapidamente a causa dei cambiamenti climatici e noi viandanti dobbiamo esserne consapevoli

Ascolta le riflessioni sulla sostenibilità delle attività outdoor nell’intervista di Valentina Lo Surdo a Barbara Bonori, fondatrice di UpCycle Bike Café.

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