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Segnaletica sui cammini italiani: come migliorarla?

Segnaletica sui cammini italiani: come migliorarla?

Facciamo il punto sullo stato dell’arte della segnaletica dei sentieri in Italia, un tema importante per migliorare l’offerta di cammini e reti sentieristiche, e attrarre così anche un nuovo pubblico.

Una segnaletica chiara e standardizzata è un diritto di chi cammina sui sentieri, così come lo è per chi viaggia in auto sulle strade. Anche se riteniamo che la cartografia dedicata e i dispositivi GPS siano strumenti indispensabili per muoversi a piedi o in bicicletta, anche nel nostro Paese sarebbe importante adottare, come è stato già fatto altrove, standard condivisi nella modalità di segnatura dei percorsi.

La situazione italiana

Come siamo messi in Italia? Non troppo bene, soprattutto se si esce dai comprensori alpini, e in parte appenninici, dove da tempo il Club Alpino Italiano segna di norma con le fasce a vernice biancorosse e tabelle standard, che seguono convenzioni riconosciute in ambito internazionale. 

Nello stesso modo lungo la Via Francigena su quasi tutto il percorso sono gli adesivi biancorossi a guidare verso Roma i pellegrini

Solo gli addetti ai lavori sanno, però, che lungo le strade asfaltate che la Via Francigena incrocia o segue per qualche tratto, il codice della strada non prevede altra segnaletica che quella automobilistica, e le tabelle marroni che indicano il percorso e qualsiasi altra indicazione, sono stati posti perlopiù in deroga alle normative. Indicare un itinerario pedonale nel nostro paese, è ancora oggi un vero percorso a ostacoli!

Inoltre, alla segnaletica biancorossa, facilmente visibile e di immediata e inequivocabile interpretazione, troppo spesso si affiancano altre indicazioni. Simboli e loghi di percorsi locali tematici, itinerari ciclabili e persino tracciati di competizioni sportive si sommano ai bivi: una rassegna che rende onore alla fantasia e creatività del popolo italiano, ma che può generare una certa confusione nel viandante – molto spesso straniero – a cui preme solo una cosa: sapere dove porta quella strada, e quanto tempo ci metterà ad arrivarci (o, in alternativa, quanti chilometri lo separano dalla località in questione).

Località raggiunte da un itinerario e tempi di percorrenza sono informazioni fondamentali per chi viaggia, con qualsiasi mezzo, dall’auto al piede, passando per la bici, e questi sono i dati presenti nella segnaletica di eccellenza, a cui dobbiamo ispirarci per tutti i cammini e reti sentieristiche nel Bel Paese. Non serve inventarsi niente di nuovo, basta mettersi in cammino dove ci sia una consolidata rete escursionistica, e copiare chi ha maturato esperienza sul campo.

Territori d’ispirazione

Oggi vi portiamo sui sentieri di almeno due territori di eccellenza, dove si cammina in sicurezza e dove l’escursionismo è una risorsa economica di tutto rispetto.

Senza uscire dal territorio italiano possiamo prendere a esempio la Valle d’Aosta, regione che ha precise disposizioni in termini di segnatura dei percorsi, normate con la legge regionale del 26 aprile 1993, n. 21.

Tutte le informazioni su come interpretare la segnaletica si trovano sul sito turistico regionale lovevda, che illustra in modo chiaro le informazioni delle onnipresenti tabelle metalliche gialle: località raggiunta e sua quota altimetrica, tempo di percorrenza approssimato ai 15 minuti, grado di difficoltà e numero del sentiero o logo del percorso, se si tratta di un itinerario a tappe. Chi cammina troverà poi segnavia di conforto a vernice gialla su pietre e sassi, con il numero del percorso inscritto in un cerchio, se si tratta di un sentiero locale, in un quadrato se l’itinerario è intervallivo (cioè interessa una singola valle), oppure in un triangolo per le due alte vie e il Cammino Balteo, che coprono l’intera regione.

Andiamo poi nel Paese che conta un altissimo numero di camminatori, la Francia, dove la capillare rete di percorsi escursionistici è segnalata dalla Fédération Française de la Randonnée Pédestre (FFRP) cui aderiscono oltre 3500 organizzazioni locali per un totale di oltre 240 000 iscritti: qui troviamo come segnaletica verticale tabelle metalliche gialle analoghe a quelle valdostane, e segnaletica a vernice biancorossa per gli itinerari delle Grande Randonnée a tappe, gialla e rossa per le Promenade de Pays, i percorsi locali, e gialla per le passeggiate giornaliere: per saperne di più qui si trovano tutte le informazioni sul “balisage” alla francese, di cui si occupano esclusivamente volontari della federazione.

Un cammino ancora lungo

In Italia non esiste un’associazione paragonabile alla FFRP, ma il Club Alpino Italiano, per i territori di sua competenza, si è dotato di validi manuali per la segnatura dei sentieri, che si possono consultare qui. La segnaletica verticale che riporta il numero di sentiero, le località raggiunte, i tempi di percorrenza e il grado di difficoltà, è sempre accompagnata dai segnavia a vernice biancorossa (segnaletica orizzontale). Questo stesso tipo di segnaletica è stato adottato anche da numerosi enti pubblici (per esempio il Piemonte e la Sardegna), non sempre con risultati accettabili a causa di lacune o errori, dovuti all’inesperienza del personale addetto alla posa.

Il cammino è quindi ancora lungo, ma è importante seguire le orme di chi ha maggiore esperienza, per garantire sicurezza e ampliare il pubblico del turismo lento.

Nota: se sei interessato a questo argomento ti consigliamo la visione del video-tutorial di Alberto Conte sulla posa della segnaletica leggera sui cammini. 

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