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La ciclabile dei lagoni di Mercurago

La ciclabile dei lagoni di Mercurago

La pista ciclabile realizzata dal comune di Arona per collegare il lungolago con l’area protetta dei lagoni di Mercurago è una sintesi di buone pratiche interessanti per la viabilità ciclistica. Alberto Conte l’ha collaudata per noi. Guarda il video:

Il comune di Arona è già attraversato da una pista ciclabile che costeggia il lago Maggiore, molto frequentata sia dai cicloturisti sia dai residenti. E’ emersa l’esigenza di collegare questo asse ciclabile con l’area protetta dei lagoni di Mercurago, che si trova nell’entroterra, a un paio di chilometri in linea d’aria dal lago. Il comune ha voluto cogliere l’occasione per creare un collegamento ciclabile che consentisse di raggiungere anche un centro sportivo situato nella periferia dell’abitato.

La costruzione della ciclabile di collegamento era una sfida particolarmente impegnativa: bisognava attraversare l’abitato utilizzando un dedalo di strade strette, e superare due sottopassaggi ferroviari e una statale.

L’incarico per la progettazione è stato assegnato allo studio Territorium di Trivero, che per risolvere un problema particolarmente sfidante ha applicato molte soluzioni interessanti e innovative, che fanno di questa ciclabile un piccolo manuale delle buone pratiche per realizzare una ciclabile in condizioni difficili. Le illustriamo nell’ordine di percorrenza, dal lago all’area protetta.

La ciclabile inizia in via Broggi, dove è stata ricavata una ciclabile a doppio senso di marcia separata dal traffico da protezioni in cemento e metallo.

Si attraversa quindi il sottopassaggio Riviera, in cui la ridotta larghezza della sede stradale ha consentito solo di ricavare una corsia non colorata per i ciclisti che procedono contromano.

Si attraversa quindi la SS 33 del Sempione per imboccare via 2 Giugno, un senso unico in cui si è affrontato il tema della convivenza con i pedoni su due corsie parallele, quella ciclabile rossa e quella pedonale in asfalto.

La stessa via si allarga diventando a doppio senso di marcia per le auto. Qui sono state ricavate due ciclabili protette sui due lati della carreggiata, senza sacrificare i parcheggi esistenti.

Uno dei nodi più delicati nelle ciclabili è il superamento delle rotonde: l’incrocio con via Generale Chinotto è stato risolto ricavando una corsia ciclabile che percorre la rotonda.

Una volta arrivati nell’area del centro sportivo di via Nino Bixio era necessario attraversare la strada per portarsi sul lato sinistro della carreggiata.

Superato il centro sportivo, in via Vittime 8 ottobre 2001 sono stati sacrificati alcuni parcheggi sottoutilizzati per ricavare una ciclabile protetta a doppio senso di marcia.

Interessante la soluzione dell’immissione su via Generale Cadorna, in cui si passa dal doppio senso di marcia a due corsie in fregio alla strada.

Nel tratto successivo siccome la larghezza della carreggiata non consentiva di ricavare due corsie protette, si è optato per una corsia protetta e una con linea tratteggiata per consentire alle auto di poterla percorrere in caso di necessità, pur mantenendo la precedenza per i ciclisti.

Sempre su via generale Cadorna si è passati da una strada a doppio senso di circolazione a un senso unico, ricavando lo spazio necessario per la ciclabile e per i parcheggi.

Piuttosto delicata l’immissione su via Dormelletto, una strada trafficata in cui la larghezza non era sufficiente per ricavare una ciclabile protetta. Si è optato per due corsie ciclabili dipinte di rosso, sormontabili dalle auto in caso di necessità, sempre con precedenza per i ciclisti.

Il tratto secondo noi più interessante e innovativo è quello di via Gattico, la salita che porta all’area protetta dei lagoni di Mercurago, in cui la sede stradale era appena sufficiente per l’incrocio di due auto. In questo caso è stata adottata una soluzione innovativa a livello nazionale, anche se piuttosto diffusa in paesi “ciclisticamente avanzati” come l’Olanda: la sede stradale per le auto è stata ridotta a una corsia, sui cui lati sono state ricavate le due corsie ciclabili.

Questo significa che nel momento in cui due auto si incrociano devono comunque dare precedenza ai ciclisti che occupano la corsia ciclabile.

 

Il risultato del grande lavoro svolto è un percorso ciclabile di circa 3 km, in gran parte su sede protetta, che aumenta notevolmente le condizioni di sicurezza per i ciclisti senza creare particolari disagi agli automobilisti. Per quanto riguarda i residenti, il sacrificio di alcuni parcheggi dal nostro punto di vista è ampiamente ripagato dalla possibilità di muoversi in bicicletta in sicurezza, anche con i bambini, per raggiungere il lago, la stazione ferroviaria e il centro della città.

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